Intervista a Sven Väth

http://www.streetsound.com/interviews/intsvenvath79.htm
Di Robert Shea di Streetsound
Traduzione di Bruno Ravera


Quale è la prima cosa che ti colpisce quando ripercorri la tua lunga carriera ?

Sven Vath: sono più me stesso ora. Quando ero con gli 'Off' (a metà degli anni '80), Avevo 20 anni o giù di lì; è stato un bel periodo, ma c' era sempre pressione per fare pezzi, per vendere dischi.
Oggi sto meglio, posso guardarmi allo specchio ed essere sincero con me stesso. Sto facendo quello che sto facendo senza alcun compromesso !

Che speranze hai per il successo in America ?

Alla fine abbiamo riscontrato quello che già sapevamo: che devi avere cura delle tue cose. E' una buona decisione quella di collocare le nostre etichette in America, di avere la nostra distribuzione qui. Siamo appena arrivati e quindi siamo pazienti nel vedere come inizia. E' anche importante per gli amanti di questo genere e per i DJs in America, poter comprare la nostra musica più facilmente e ad un prezzo migliore di quello di importazione.

Cosa ti aspetti dall' accordo della tua etichetta principale con la Warner records ?

Mi seguono. Il mio album sta per essere pubblicato in tutto il mondo, il che mi dà una bella sensazione. La mia musica non è fatta solo per i clubs o per la gente dei raves, la mia musica dovrebbe esserci per tutti, penso che questo sia molto importante per la musica stessa.

Hai viaggiato per più di 200.000 miglia l'anno scorso. Fà parte della tua missione nella vita ?

Si, certamente ! Quando viaggio e suono in altre città e nazioni, traggo grande piacere dall' incontrare gente. Il mese scorso sono stato in Messico, più tardi quest' anno suonerò in Argentina, Australia, Giappone, India, Indonesia, Israele e in tutta l' Europa. Questo è molto imortante per me, mostrare alla gente che quello che stiamo facendo è per la comunicazione globale.
La musica è strumentale, non ci sono barriere di linguaggio, così la reazione è abbastanza simile ovunque. Ogni Gennaio e Febbraio faccio una vacanza, quest' anno sono stato in Giappone, Malaisia, Singapore e in tutte le isolette dei dintorni; faccio questo per evadere per un momento da questo veloce, materiale mondo in cui viviamo. Sono un viaggiatore, penso di essere sempre stato un viaggiatore. Amo il nostro pianeta, amo tutte le diverse culture. Posso essere tedesco, ma sono principalmente un cittadino del mondo. Questo può aiutare a spiegare il mio look, infatti da qualsiasi luogo prendo qualcosa, basta che mi faccia sentire a mio agio, e questo è il risultato finale !

Cosa ti hanno insegnato i tuoi viaggi ?

Penso che una delle cose più importanti di cui abbiamo bisogno oggi sia essere tolleranti nei confronti di tutti, condividere bei momenti; e con la musica puoi comunicare così tante cose anche se ognuno può darne la sua personale interpretazione. E' un movimento pacifico con buoni significati.

Cosa pensi del recente avvento della scena delle feste in Goa, India ?
Trovi che la cosa abbia oltrepassato le reali proporzioni ?


C'è troppa attenzione dei media su Goa in questo momento; la gente che va là ama la privacy che il luogo dona. C' è una vecchia scena freak di viaggi hippy in quel posto, loro sono là per viaggiare, divertirsi, fare feste, non vogliono essere seccati.

E che dire del cosiddetto sound 'Goa' ?

Quando ero là ho trovato assolutamente divertente il fatto che la gente mi abbia detto di aver suonato la mia musica per anni; e mi hanno detto che ho fatto Goa Trance per anni, ma ho creato la mia musica nel modo in cui sentivo di farla, non ho mai pensato a Goa mentre la facevo.
Qualche etichetta discografica sta promuovendo questo stile di musica e qualcuno ha iniziato a importare le feste Goa in Europa, ma veramente, una festa Goa dovrebbe essere in Goa !
E' una cosa su cui ora fà tendenza buttarsi, molta gente ha cercato di trarne una grosso affare per loro stessi; ci sono diverse persone con vero talento in questa scena, ma non penso abbia tutta questa importanza. La mia musica viene influenzata da tutti i miei viaggi.

Cosa pensi della stampa britannica ? Qualche giornalista si è dato molto da fare per svalutare il tuo nuovo album.

Il mio ultimo album, Accident in Paradise gli è piaciuto. Lo hanno osannato: hanno detto: 'wow, wow, wow !'; due anni dopo, hanno dovuto dire l' opposto, è il modo inglese ! Se guardi il loro mercato, a loro piace qualcosa e pochi anni dopo tentano di deprezzarlo. Veramente non capisco, sono onesto e sincero nel mio lavoro e come ho detto prima, non ho prodotto Harlequin... per i clubs o i raves, è stato semplicemente una visione della mia mente. Gli 'Aphex Twin' e gli altri creano un sound molto distorto e depressivo, e i britannici sembrano preferire questo, forse è un riflesso di come si sentono.
Io ho vibrazioni positive da emanare e mi piace distribuirle con la mia musica; non tento di nascondermi, non voglio vivere in un seminterrato, non ne vedrei il motivo !

Qual' è la traduzione comune del pezzo dell' Erasmus che appare nella nota del liner nella versione europea di Harlequin ?

E' un poema del 15° secolo che dice semplicemente: 'non ho bisogno di nascondere la mia faccia interiore, sono onesto e vero in quello che faccio. Non metto scarpe che non mi calzano; cerco sempre di essere me stesso.'

Ti annoi mai durante le maratone-DJ di 12 ore ?

Mai. Mi annoio quando suono solo due ore ! La musica che suono ha di più che semplici sequenze e picchiettare di tamburi, in ogni traccia ci trovo una piccola storia da raccontare, quindi penso che la gente debba essere in grado di ascoltare la cosa per intero. Non sono un mixatore di rifiuti, non ho bisogno di saltare su un' altra traccia ogni due minuti. Mi piace mettere la gente in trance, che è uno stato della mente che puoi raggiungere con molti stli di musica: Afro drums, ethno beats, Indian sitar music. Cerco di creare qualcosa di spirituale, qualcosa che fluisca, si innalzi, e per fare questo ho bisogno di un lungo tempo a disposizione ! Con queste impostazioni, devi suonare una vasta varietà di musica. Ma certo ! Cerco di dare alla gente i migliori pezzi prodotti dalla gente di ogni posto, e ci sono cosi tante persone di talento che fanno musica eccellente che penso non smetterò mai di suonarli i dischi !

Cosa rispondi quando ti viene chiesto di riassumere il sound di 'Sven' ?

Ho la mia risposta: le mie impostazini da DJ sono una combinazione di 'ambient punk, science fiction house, progressive voodoo techno e liquid monster trance' !

Negli anni molta gente ti ha descritto in diversi modi glorificandoti; come lo spieghi ?

La gente mi dà nomi quali 'guru della techno' e 'shamano digitale', ma io cerco semplicemente di essere Sven. Ho iniziato a Francoforte con questa musica e ho fatto molto per Francoforte e l' intera scena: abbiamo creato le nostre etichette e costruito le nostre strutture e mostrato alla gente che se credi in qualcosa al 100% , puoi farlo accdere.
Forse è anche perchè la gente vede che sono ancora qui, che sono ancora attivo, magari che sono sempre in vetta da qualche parte. Non sono una stella che splende nel cielo, esisto qui sulla terra e faccio le mie cose, quindi forse è questo il motivo per cui scrivono cose del genere.

E' il tuo successo a livello mondiale che ti mantiene motivato ?

No, sto facendo quello che sento di fare indipendentemente da tutto; è realmente per mia soddisfazione personale. Certamente il mondo è diventatro più piccolo per me conoscendo le persone chiave ovunque, ma continuo ad andare avanti perchè amo farlo ! Sia che i miei dischi vendano molto o no, lo faccio ugualmente. Qualcuno mi chiede perchè continuo a fare il DJ, dicono che potrei starmene a casa e godermi il successo, ma sono in missione e non posso fermarmi adesso !






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